Torrione Spinotti – Davandi e Diedro

TORRIONE SPINOTTI (2072 m), parete Sud-Ovest

Il Torrione o “Parete” Spinotti è quella compatta e verticale parete di placche scure a forma di pala che sovrasta il sentiero che sale dal Rifugio Tolazzi al Rifugio Lambertenghi. Questo versante rivolto a W è sicuramente il settore più interessante dell’intera zona di scalata sportiva del Volaia. Vi si svolgono, oltre alla via qui presentata e alla gemella Airolg, varie altre vie di impegno marcate Svab, Sterni, Zanderigo, Benet, Rossi-Mauro, Koubal.

Emiliano Zorzi, Umberto Iavazzo, 9 luglio 2016.
220m • 6b+ (6a) • 4h • S1

Si stacca a sx dalla quarta sosta di Airolg. Scalata varia e molto bella che alterna tratti atletici (su fessure e diedri) ad altri tecnici su placca. Caratteristico il diedro della sesta lunghezza, con una nettissima fessura “granitica” in mezzo a due lastre levigate disposte quasi a 90°. Via completamente attrezzata a spit-fix a distanza abbastanza ravvicinata. Sufficienti 15 rinvii e una corda da 80 m (o due mezze corde da 60 m) per la discesa a doppie.
Alcuni tratti (fine del tiro 9 e inizio del 10) si sono sovrapposti a una precedente via di Paolo e Graziano Sottocorona (8/11/1992, 380 m, VI-), che gentilmente ha acconsentito alla presenza degli spit-fix su questi passaggi per poter completare Davandi e Diedro.

Avvicinamento: dal parcheggio del Rifugio Tolazzi si segue il sent. 144 per il Rifugio Lambertenghi per ca. 0h45 fino alla base del dosso erboso in cima al quale si vede la rinnovata ex casermetta della finanza. Ad uno degli ultimi tornanti sotto la costruzione si imbocca sulla dx una traccia (q. 1756) i cui primi metri un po’ nascosti nei mughi mentre poi diviene più marcata, che consente di salire direttamente per il ripido fondo del vallone detritico fino a raggiungere il sent. 145 ca. 50 m sotto l’inizio del tratto attrezzato del Sentiero Spinotti (q. 1850). Praticamente in questo stesso punto, dopo pochi passi, il sentiero viene abbandonato nuovamente, uscendone verso dx per costeggiare la parete (fin qui 1h15 dal parcheggio). Una labile traccia prima per ghiaie e poi sull’erba taglia i ripidi prati della terrazza inclinata che sorregge il Torrione Spinotti (un paio di segni rossi) con un breve tratto in ripida discesa per evitare uno zoccolo di rocce e poi in piano (qualche ometto). Dove l’erba si esaurisce per lasciare posto a una colata detritica, si traversa pochi metri sulle ghiaie trovando 2S+maillon (sosta per la discesa a doppie lungo lo zoccolo – vedi sotto). Qui si sale per un canalino roccioso (p. III, 1S) alla soprastante terrazza di ghiaie inclinate, sulla quale si tende a dx verso la base di una costola appoggiata di rocce biancastre. 2S con maglia rapida e nome della via “Airolg” inciso nella roccia. In totale 1h45 dal parcheggio.

Per chi proviene dal Rifugio Lambertenghi si scende 5 min. verso valle sul sent. 144, imboccando a sx il Sentiero Spinotti (tabelle, segn. 145). Dopo aver attraversato in leggera discesa il ghiaione sotto la Torre Carla Maria, 50 m prima della scaletta di legno con cui inizia il tratto attrezzato del sentiero (q. 1850; 0h15 dal rifugio), si imbocca sulla dx la traccia sotto la parete (vedi accesso precedente).

Salita:
I primi quattro tiri sono in comune con la via Airolg.

1) Si sale per parete gradonata e placchette inclinate con qualche detrito (35 m; 4c; 7S).
2) Si supera sulla dx della sosta un gradino di roccia delicata, sopra il quale una facile placchetta e un breve traverso a dx con qualche ciuffo d’erba porta alla comoda sosta sotto uno strapiombetto (20 m; p. 5a, poi II e III; 4S).
3) Si traversa a dx per roccia un po’ scagliosa, salendo poi un caminetto a cui segue una placca marmorea con alcuni movimenti tecnici (35 m; 6a; 12S).
4) Si prosegue per placca fino a un comodo terrazzino dove inizia la parte verticale della parete (30 m; 5c; 10S).
Qui la via Airolg prosegue direttamente per la parete a gocce sopra la sosta.
5) Si traversa a sx risalendo poi un facile canalino di roccia un po’ peggiore, fino a sostare alla base del monolitico e netto diedro (15 m; 4a; 4S).
6) Si scala direttamente il netto diedro, la cui faccia dx è una liscia placca verticale. Sempre ottime prese nella fessura del diedro. Tiro breve ma di continuità (15 m; 6a+; 6S).
7) Si insiste nella linea del diedro, che qui diviene irregolare. La scalata è atletica e sostenuta. Alla fine del diedro si esce sulla sx a un piccolo terrazzino (25 m; 12S).
8) Si affronta la soprastante parete a placche, assecondando con percorso tortuoso i tratti più accessibili (35 m; 5b; 11S).
9) Stando nei pressi di un diedrino con erba si supera sul suo limite dx un lungo tettino, sopra il quale si sosta (15 m; 6a; 6S).
10) Si scala una ripida placca con bei movimenti tecnici. Un non semplice diedro leggermente inclinato a sx permette di portarsi su terreno più appoggiato e guadagnare la sommità della parete (30 m; 6b; 12S).

Discesa:
Vi sono due diverse possibilità:
a) dall’uscita della via si prosegue lungo la ripida dorsale di placchette rocciose ed erba (1S all’inizio) che conduce all’ampia sommità del Torrione Spinotti (120 m; I, II; 0h15 dall’uscita della via). Percorrendo verso dx (NW) la schiena erbosa si raggiunge in pochi minuti il Sentiero Spinotti (segn. 145), per il quale, scendendo verso sx lungo il tratto attrezzato, si rientra a valle e al Rifugio Tolazzi in ca. 1h40 (2h dall’uscita della via).
Nel caso si segua questa opzione di discesa bisogna tener conto di non aver lasciato niente all’attacco della via.

b) a corda doppia lungo la via (disponendo di una corda da 80 m si possono unificare diverse calate) ritornando all’attacco della via e quindi ai 2S+maillon incontrati alla fine della cengia erbosa d’avvicinamento. Da qui si può ripercorrere a piedi la cengia verso il Sentiero Spinotti oppure, soluzione più rapida e meno faticosa, proseguire la discesa doppie lungo il sottostante zoccolo roccioso:
CD1: 45 m (o ev. 25+20 m utilizzando una sosta intermedia) lungo il sottostante canale detritico; sosta sulla dx (faccia a valle) sul ciglio della sottostante parete verticale.
CD2: 40 m in verticale; sosta spostata sulla sx (bollo rosso) in centro a una placca.
CD3: 30 m fino alla base della parete dello zoccolo.
Da qui si scende rapidamente il sottostante ghiaione fino al sent. 144, che in 0h20 porta al Rifugio Tolazzi (2h dall’uscita della via).ritornando all’attacco della via e quindi ai 2S+maillon incontrati alla fine della cengia erbosa d’avvicinamento. Da qui si può ripercorrere a piedi la cengia verso il Sentiero Spinotti oppure, soluzione più rapida e meno faticosa, proseguire la discesa doppie lungo il sottostante zoccolo roccioso:
CD1: 45 m (o ev. 25+20 m utilizzando una sosta intermedia) lungo il sottostante canale detritico; sosta sulla dx (faccia a valle) sul ciglio della sottostante parete verticale.
CD2: 40 m in verticale; sosta spostata sulla sx (bollo rosso) in centro a una placca.
CD3: 30 m fino alla base della parete dello zoccolo.
Da qui si scende rapidamente il sottostante ghiaione fino al sent. 144, che in 0h20 porta al Rifugio Tolazzi (2h dall’uscita della via).

La foto in HD è scaricabile dal seguente link:
– foto con tracciato

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