Torre Genziana – La Decima Alba

TORRE GENZIANA (1933 m), parete Nord-Est e Nord-Ovest

Emiliano Zorzi, Mauro Florit, Gianluca Barnabà, Umberto Iavazzo e membri del GAM Monfalcone, maggio-giugno 2020 (prima scalata 1/7/2020).

430 m • 6a+ • 5 – 6 h • S1 (sufficiente una corda da 70 m e 12 rinvii) • roccia ottima tranne sul tiro 13 e inizio del tiro 14

Affronta per 10 lunghezze la facciata Nord-Est, per placche e paretine salavate all’inizio e poi su bellissima roccia lavorata e ammanigliata nella parte centrale; passa quindi sull’ombroso lato nord-ovest con un esposto traverso per superare alla fine il nero pilastro dello spigolo nord.
La scalata si svolge sempre divertente e molto ben assicurata; pur non presentando alte difficoltà tecniche, considerando lo sviluppo e la lunga discesa a doppie è un percorso da intraprendere con la dovuta preparazione, specialmente oltre il tiro 10, dove il terreno si fa a tratti più “alpinistico”.
Accesso: dal parcheggio di Malga Saisera si segue il sentiero per il Bivacco Mazzeni (segn. 616) che percorre l’intero ghiaione di fondo valle ed inizia a salire dolcemente nel bosco fino al bivio con il Sent. Chersi (segn. 611; 30 min.). Si imbocca a destra tale sentiero verso il Bivacco Stuparich che presto esce dal bosco e passa sotto due grossi macigni, sotto il ghiaione che scende dalla Torre Genziana. Si prosegue ancora sul sentiero che sale sul margine destro del ghiaione per lasciarlo dove questo esce finalmente dagli ultimi alberi e piega decisamente ad ovest. Si attraversa verso sinistra l’intero ghiaione (ometti) prima in piano e poi in diagonale fino al suo margine alto e sinistro sotto lo zoccolo del monte. Bolli rossi e ometti conducono verso sinistra entrando nel ripido bosco (traccia) che si risale per ca. 50 m di dislivello fino a sbattere sotto le rocce della torre. Si percorre verso destra una bella cengia erbosa inclinata fino dove muore sullo zoccolo del monte (1 fix), da dove inizia una serie di corde fisse (verificarne sempre lo stato, nonché quello degli ancoraggi!) che facilitano la risalita dell’intero zoccolo. 1h20 dal parcheggio.

zoccolo: seguendo le corde e gli ancoraggi si risale una rampa-canale di roccia friabile fino ad un terrazzino erboso oltre il quale la rampa si restringe correndo a fianco di un profondo canale slavato (breve passo esposto) fino ad un terrazzino (60 m ca. dall’inizio). Si scende nel canale e si traversa verso dx su lastre con detriti fino ad un visibile mugo. Si sale per una crestina detritica (unico tratto senza corda fissa) ad una cengia di erba e detriti sotto la grande parete a placche della torre (bollo rosso; a sx si va ad una vecchia sosta di discesa – ora non più utile data la presenza delle corde fisse). Si segue verso dx la cengia erbosa con corda fissa, superando un passo del gatto in corrispondenza di un grande mugo e poi un successivo antro, poco oltre il quale si è all’attacco (2S) poco prima di un colatoio quasi alla fine della cengia. 0h15 dall’inizio dello zoccolo; pp. II.

Salita:
L1: 
Si supera una ripida placchetta e quindi per terreno più appoggiato si sale al limite sinistro di un tetto; 30 m; 5a; 9 fix.
L2: Si traversa a destra per qualche metro su roccia friabile, passando sopra un mugo, fino ad un comodo terrazzino sopra il tetto; 10 m; 5a; 3fix.
L3: Si scalano direttamente solide placche articolate ma slavate, stando sulla sinistra del colatoio centrale della parete; 30 m; 5c, pp. 6a; 12 fix.
L4: Si prosegue per parete articolata e una sorta di diedro fino ad un comodo ripiano sotto il settore più verticale della parete (libro di via); 30 m; 5a ; 9 fix.
L5: A destra della sosta si sale un breve passaggio sempre bagnato nel fondo del colatoio, traversando poi a destra sopra una lungo tetto; 20 m; 5b; 6 fix, 1 chiodo.
L6: Sulla destra si scala interamente una profonda fessura verticale molto appigliata; 25 m; 5a; 6 fix, 1 chiodo, 1 clessidra.
L7: Si prosegue per esposte placche di roccia solida ed appigliata fino sotto un settore nero e leggermente strapiombante; 25 m; 5b; 9 fix.
L8: Si supera la scura parete verticale (p. 6a quasi all’inizio) obliquando a destra su roccia con ottime prese; 20 m; 5c, p. 6a; 7 fix.
L9: In obliquo a destra si assecondano rocce articolate, transitando per una cengetta con mugo, oltre la quale si supera un muretto (p. 5b) dopo il quale per rocce facili si va a sostare a sinistra del primo mugo sullo spigolo nord della Torre; 30 m; 4b, p. 5b; 6 fix, 2 clessidre.
L10: Si supera un muretto compatto (p. 6a) e quindi rocce più facili, girando da ultimo lo spigolo sulla destra e portandosi ad un terrazzino erboso sul lato nord-ovest; 30 m; 4c, p. 6a; 9 fix.
L11: Si traversa a destra per cengetta erbosa, oltrepassando un esposto spigoletto con mugo. Si continua la traversata prima facile e poi su placca solida ed articolata (esposto) fino alla base di un diedro. 30 m; 5b; 8 fix.
L12: Si scala il diedro di roccia appigliata e levigata dall’acqua uscendone poi a destra; un breve tratto facile ma friabile porta alla sosta sulla destra. 25 m; 5a; 7 fix.
L13: Sulla sinistra si imbocca una specie di diedro-rampa di roccia rotta. Successive rocce friabili e un canalino leggermente obliquo a sinistra portano alla comoda sosta sulla sinistra dello spigolo. Tiro ripulito ma da percorrere con attenzione. 40 m; 4b; 6 fix, 1 chiodo.
L14: Si sale sul dorso dello spigolo (breve tratto non difficile ma friabile) per proseguire parallelamente a questo per una sorta di diedrino con breve passo strapiombante. 35 m; 6a; 10 fix.
L15: Si continua sempre sulla destra dello spigolo per solida placca nerastra fino a portarsi sul profilo (attenzione ad un grosso sasso instabile), dove questo perde di continuità, sotto i salti con mughi che difendono il dorso sommitale della Torre Genziana. 20 m; 6a+; 8 fix.

Discesa: avviene a corde doppie lungo la via (13 da max 30 m; utile passare qualche rinvio in discesa lungo alcuni tiri obliqui). Alcune doppie fuori dalla linea di salita permettono di evitare i traversi.
In particolare: dalla sosta 13 ci si cala direttamente (attenzione ai detriti) per 25 m fino ad una sosta di discesa posta alla base di una parete leggermente strapiombante, in posizione riparata. Da questa con CD da 25 m lungo un diedro si giunge ad una sosta di sola calata spostata sulla dx (faccia a valle); da qui con 20 m si raggiunge la sosta 10.
Scendendo a doppie sulle soste della via si raggiunge la sosta 5 dalla quale ci si cala direttamente oltrepassando il lungo tetto (in parte nel vuoto) per 30 m fino ad una sosta di sola discesa su comodo ripiano (bollo rosso sbiadito), dalla quale con altre due doppie all’interno di un colatoio (25+10 m) si raggiunge la sosta 2, con catena, da dove con 30 m si è direttamente all’attacco.
Da qui si ripercorre a ritroso il percorso di accesso attrezzato con le corde fisse.

Le foto in HD sono scaricabili dai seguenti link:
– foto con tracciato, lunghezze e difficoltà
– foto con tracciato (parte bassa)
– foto con tracciato (parte alta)

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